La riflessione educativa di Froebel si basa su tre punti principali:
la concezione dell'infanzia;
l'organizzazione dei Kindergarten;
la pedagogia dei doni.
Froebel vede l’infanzia come un periodo particolarmente fertile e felice, poiché i bambini sono dotati di facoltà fino ad allora attribuite solo al divino; nell’interiorità infantile vi è una ricchezza di potenzialità che l’educazione ha il compito di liberare e fare crescere. Inoltre l’educazione deve assecondare la spontanea attività umana non proponendo modelli esterni da imitare, ma fornendo la possibilità ad ogni individuo di realizzarsi concretamente e autonomamente. A tale scopo vengono ideati i giardini d’infanzia, ossia spazi attrezzati per il gioco e il lavoro infantile e per le attività di gruppo, organizzati da una maestra giardiniera che guida le attività, senza che queste assumano mai una forma programmatica, come avviene nelle scuole. La stessa denominazione, Kindergarten, è ispirata dall’idea di considerare i bambini come piante e i maestri come giardinieri che ne devono avere cura. Nel giardino l’attività predominante è il gioco considerato come una spontanea attività creatrice e pratica fondamentale per lo sviluppo e non come sterile divertimento. Il gioco sviluppa linguaggio, disegno, attività logica, creatività ed espressione ed inoltre è fondamentale per stabilire rapporti con sé, con gli altri e con la realtà esterna. La spontanea creatività del bambino, anche se realizzata in piena autonomia, non è però abbandonata al caso ma deve essere facilitata e sviluppata attraverso una serie di giocattoli preordinati, i cosiddetti doni, ossia materiale didattico strutturato che viene presentato al fanciullo secondo un ordine preciso, in base alla teoria dello sviluppo progressivo e continuo dell'animo umano. Il primo dono offerto al bambino è la palla, simbolo dell'infinito e dell'unità ma se viene data insieme ad altre, simbolo anche di molteplicità. Inoltre la palla sviluppa i sensi, il linguaggio e l'astrazione quando viene usata in sostituzione di oggetti assenti. Il secondo dono è rappresentato da più oggetti, ossia la sfera, il cubo, il cilindro, attraverso i quali il bambino impara a riconoscere i contrasti e la loro conciliazione. Il terzo dono è un cubo suddiviso in otto cubetti, e ha lo scopo di accostare il bambino all'aritmetica e iniziarlo ai lavori di costruzione. Infine vi sono altri doni costituiti da cubi ulteriormente suddivisi e sempre più complessi che sviluppano le abilità combinatorie.
Il pensiero pedagogico di Froebel e la sua realizzazione attraverso i Kindergarten contiene caratteri innovativi nel panorama culturale dell’epoca e segna una svolta grazie alla quale, tale riflessione, costituirà uno dei pilastri della pedagogia contemporanea per l’attualità della concezione d’infanzia e di scuola.
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