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In questo blog Delia, Susan e Soni presentano la teoria del sistema e educazione scolastica di Pestalozzi, Froebel e Rousseau.
Oltre alla teoria di educazione e sistema scolastico è stato fatto un lavoro sulla personale esperienza di ognuna di loro in un altra scuola. Sono stati messi a confronto i sistemi scolastici della scuola di provenienza e quella ospitante. Risulta quindi il confronto tra la scuola di lingua tedesca e quella italiana in Alto Adige e il confronto tra la scuola italiana e quella germanica.
La base del lavoro si fonda sul progetto scolastico che comprende psicologia, sociologia, pedagogia e filosofia.
Oltre alla teoria di educazione e sistema scolastico è stato fatto un lavoro sulla personale esperienza di ognuna di loro in un altra scuola. Sono stati messi a confronto i sistemi scolastici della scuola di provenienza e quella ospitante. Risulta quindi il confronto tra la scuola di lingua tedesca e quella italiana in Alto Adige e il confronto tra la scuola italiana e quella germanica.
La base del lavoro si fonda sul progetto scolastico che comprende psicologia, sociologia, pedagogia e filosofia.
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martedì 21 aprile 2009
il pensiero di Pestalozzi
Pestalozzi, pensiero
La sua idea di fondo era inizialmente che l'uomo fosse buono e che l'educatore non avesse che il compito di assisterlo durante la sua naturale evoluzione secondo un'unità di cuore, mente e mano.
Sosteneva che l'uomo attraversasse tre stadi evolutivi:
naturale (nel quale segue le proprie forze istintuali),
sociale (in cui la vita in comune lo obbliga a un riadattamento, non sempre positivo per l'individuo)
e infine morale (il fine ultimo dell'uomo e dell'educazione: l'individuo si predispone al bene, alla solidarietà verso gli altri e all'accoglienza di Dio nel proprio spirito).
Pestalozzi introdusse il concetto di educazione del cuore (educazione all'affettività, del sentimento) e educazione familiare (es. “Leonardo e Geltrude” mostra la centralità nel processo educativo).
Per lui, l'ambiente deve essere un ambiente che fa proprie certe caratteristiche dell'educazione familiare e ne era talmente convinto che ha deciso di riproporlo nella vita vera, aprendo degli istituti dove poter accogliere dei giovinetti, e poterli istruire). Per Pestalozzi, l'educazione è una finalità etica, anche perché in quegli anni molti erano i bambini che a colpa della guerra restavano orfani del padre, o erano sbandati o abbandonati.
Il pedagogista da questa esperienza giunge a concludere che non esiste solo un'infanzia materialmente abbandonata (senza genitori e senza cibo) ma ne esiste anche una moralmente abbandonata (che nonostante i bambini abbiano chi si prende cura di loro, non sono seguiti e non ricevono un'adeguata proposta educativa) altrettanto pericolosa. Il concetto che ad ogni modo rimane centrale nel pensiero di Pestalozzi è il rapporto strettissimo tra natura ed educazione, è importantissimo che l'educando possa vivere esperienze nel proprio contesto. La caratteristica prima di queste esperienze sarà che esse siano fondate sull'intuizione.
Grazie alle esperienza che va concretamente a realizzare nei suoi istituti, Pestalozzi raggiunge una fama mondiale e influenza moltissima della cultura del suo tempo, quasi più di Rousseau, proprio per il suo tentativo di non fermarsi al teorico (al contrario di Rousseau). Sono gli anni in cui si viaggia spesso, e proprio da questi viaggi, e dai molti incontri che si sviluppano nuove idee e nuove frontiere quali i viaggi pedagogici, fatti da pedagogisti alla ricerca delle grandi esperienze educative (o le migliori) dove potranno toccare con mano l'offerta e le idee di un determinato Pedagogista o corrente di pensiero. Tra i tanti pedagogisti che si diressero in Svizzera, negli istituti aperti da Pestalozzi, c'è stato anche un giovane educatore chiamato Frobel.
Gli istituti di Pestalozzi così, poco alla volta cominciarono a diventare un importante punto di incontro per tutti i pedagogisti e gli educatori europei. Le idee pedagogiche cominciano a circolare e così cominciano a nascere nuovi modelli e nuove ipotesi; tra i nuovi modelli non si può non citare il modello del mutuo insegnamento (il quale fascino influenzò anche Pestalozzi).
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