Delia Ladurner
Quest'anno frequento la IV classe nel liceo pedagogico italiano. Siccome da noi è veramente difficile imparare bene la lingua italiana ho fatto questa scelta. Ci si poteva iscrivere a questo progetto fino alla fine di marzo, però siccome ero ancora indecisa mi sono iscritta dopo la scadenza. Avevo paura di perdere tutti i miei amici e di rimanere indietro con il programma scolastico. Per tutta l'estate ho continuato a pensare a questa possibilità, poche settimane prima dell'inizio della scuola ho preso la decisione di frequentare per quest'anno una scuola italiana. Prima ho chiesto il permesso di partecipare a questo progetto al preside della mia scuola, poi ho parlato con la preside della scuola italiana che mi ha accolta, mi ha parlato della scuola e mi ha consegnato l'elenco dei libri. Ero un po' scioccata perché nell'elenco c'erano molti più libri che nell'elenco della scuola tedesca. Per fortuna anche una mia compagna della scuola tedesca ha preso la decisione di cambiare scuola per un anno, così non mi sentivo sola. Il primo giorno di scuola era terribile, avevo paura che le mie compagne di classe non mi accogliessero bene. Però dopo l' entrata in classe sono subito arrivate le ragazze per salutarci. Si vedeva la diversità della mentalità italiana e quella tedesca, perché gli italiani sono molto più aperti rispetto ai tedeschi. Poi abbiamo anche scoperto che non eravamo le uniche tedesche perché all'improvviso è arrivata un'altra ragazza della scuola tedesca. Ci siamo presentate e poi abbiamo aspettato la nostra coordinatrice.
L'inizio era veramente difficile perché io non riuscivo a seguire il discorso della prof. e avevo paura di capire qualcosa di sbagliato, soprattutto nelle cose dell'organizzazione. All'inizio non riuscivo a seguire la lezione, dovevo cercare quasi ogni parola nel mio vocabolario elettronico o chiedere a Susan (la compagna della scuola tedesca). Ero abituata a prendere appunti durante le lezioni però per fortuna nessuno prendeva appunti, perché si studiava quasi tutto dai libri e quindi appunti non erano sempre necessari. Nelle materie come filosofia, pedagogia, chimica e latino (letteratura) non comprendevo quasi niente all'inizio. Invece nelle materie come matematica, fisica e storia non avevo così grandi difficoltà a seguire perché gli italiani erano con il programma scolastico indietro rispetto al nostro, parte delle cose che facevamo quest'anno le avevamo già fatto l'anno scorso. Una bellissima esperienza era la materia storia dell'arte, che nella scuola tedesca non avevo. Questa materia mi è piaciuta molto, conoscere un po' gli artisti e i loro quadri.
I professori erano sempre gentili con noi tedesche e erano indulgenti se a volte non riuscivamo a comprendere o a esprimere qualcosa in maniera corretta.
All'inizio fino a Natale ci aiutava una prof italiana della scuola tedesca a fare i compiti, a spiegare testi difficili ed a prepararci per un interrogazione. Ci incontravamo due o tre volte alla settimana. Dopo Natale però non avevamo più bisogno di lei perché riuscivamo a comprendere i testi difficili da soli. A volte al pomeriggio ci incontravamo con le nostre compagne di classe in biblioteca a fare i compiti, loro mi spiegavano le materie come italiano, filosofia ecc. ed io spiegavo a loro tedesco e inglese. Ci incontravamo anche fuori dalla scuola, sabato sera o al pomeriggio per bere insieme qualcosa, per chiacchierare. Ho trovato delle amiche in brevissimo tempo. In classe anche se non sempre andavamo tutte d'accordo c'era un'atmosfera più piacevole rispetto alla scuola tedesca. Nella scuola tedesca tutte vogliono prendere il voto migliore rispetto alle compagne, tutte parlano dietro le spalle e quasi nessuno ha il coraggio di dire le cose in faccia.
Mi sono resa conto che durante l'anno le mie espressioni nella lingua italiana sono migliorate, non ho più questa paura di parlare con un italiano, e ero orgogliosa quando una mia amica tedesca mi aveva chiesto di parlare al posto suo in italiano, o di aiutarla con i compiti.
Anche se l'inizio era un po' faticoso consiglierò a tutti di fare questa esperienza . Sono veramente contenta di aver frequentato quest'anno una scuola italiana. Anche i miei genitori sono molto orgogliosi di me che avevo la pazienza e la capacità di resistenza e che adesso non devo più chiedere a mia mamma di parlare al posto mio in italiano. Quest'anno ho imparato molto, ho fatto nuove esperienze, nuovi contatti sociali e mi sono fatta un'impressione della mentalità italiana.
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